L'invulnerabile altrove/La donna che parlava con l'Aldilà

Da mauriziotorchio.

< L'invulnerabile altrove

La donna che parlava con l'Aldilà

Piergiorgio Paterlini. Robinson - La Repubblica, 31 dicembre 2021.

Una donna si accorge che la voce di un'altra si è insinuata nella sua testa. Dialogano. Una vive in questo mondo, l'altra nell'aldilà. Il Dopo che inventa Maurizio Torchio è intrigante perché sembra luminoso quando in realtà trasmette angoscia. L'Inferno non c'è, ma neanche il Paradiso. L'Altrove somiglia più al Purgatorio, cioè a un approdo non definitivo, uno spaziotempo ancora una volta di passaggio. Verso cosa neanche i morti lo sanno. E non c'è alcun dio a cui chiedere. I morti sono soli e trafitti dal mistero esattamente come i vivi. Hanno soltanto cambiato paesaggio, riti, piaceri, affanni. È per questo che qualcuno di loro – Anna, ma anche Luigi, o forse tutti possiamo supporre – ha così desiderio di parlare con chi è nel Prima. Il ribaltamento più radicale che la fantasia di Torchio suggerisce è che siano i morti ad aver bisogno di parlare con i vivi più che i vivi con i morti, come siamo abituati a credere. Magari per cercare, proprio qui e insieme a noi, quella salvezza che nel romanzo è chiamata "guarigione".


L'invulnerabile altrove
Cattivi
Piccoli animali
Tecnologie affettive
Votate agli stipendi Fiat
Biografia e contatti